
Un vanitoso imperatore ingaggia due tessitori capaci di cucire abiti di incredibile eleganza. Ma i due, che sono in realtà dei truffatori, convincono tutti del magico potere delle loro creazioni: gli abiti da loro intessuti, infatti, risultano invisibili a “chiunque non sia all’altezza del proprio incarico lavorativo o sia poco intelligente”.
La fiaba è una divertente allegoria dell’importanza che viene data al prestigio sociale. Pur di non mettere in discussione le proprie capacità, si arriva a negare l’evidenza e a convincersi di ciò che non esiste.
con Chien Barbu Mal Rasè e La Compagnia La Settimana Dopo
adattamento drammaturgico Emanuele Avallone
realizzazione burattini e oggetti di scena Daniele Spadaro
con Simona Oppedisano
A seguire laboratorio d’arte e creatività a cura di Informadarte